martedì 1 agosto 2017

LE CARATTERISTICHE DI UN BUON SELEZIONATORE #sapere per #fareimpresa

Quali sono i tratti distintivi del selezionatore del personale? Quali sono le competenze che caratterizzano un buon selezionatore?

VALUTAZIONE
Una delle attività salienti del recruiter è sicuramente il colloquio di lavoro: però, durante il colloquio, il buon selezionatore non deve tener conto esclusivamente delle capacità del candidato, ma anche (anzi, soprattutto) del suo potenziale. Soprattutto quando si parla di selezione di profili junior, ovvero giovani, compito fondamentale del recruiter è ricercare un profilo interessante non solo dal punto di vista professionale, ma anche dal punto di vista umano, poiché per un giovane non vale la regola di “ciò che sa fare”, ma “di ciò che è”, ovvero capire fin dove potrà arrivare e a che tipo di carriera può aspirare.
ESPERIENZA
Il buon selezionatore non guarda la lunghezza del cv e non dà importanza esclusivamente agli anni di esperienza del candidato. Certo, a volte gli anni di esperienza rappresentano un requisito fondamentale e di conseguenza sono un fattore rilevante. Ma, in tutti gli altri casi, non è la differenza di un paio di anni di esperienza a qualificare un profilo rispetto ad un altro. Allo stesso modo, un cv corto (ovvero di 1-2 pagine, ma ben scritto) non viene automaticamente scartato dal selezionatore, anzi! Il buon recruiter valuta soprattutto il carattere e la personalità del candidato, sia quando legge il suo cv, sia quando gli fa un colloquio.
PREGIUDIZZI
Il buon recruiter evita di farsi un’idea negativa e di dare giudizi frettolosi. Purtroppo molti selezionatori scartano profili validi poiché si basano troppo sulla prima impressione a colloquio. Spesso ciò accade perché hanno poco tempo a disposizione. Ed ecco, allora, che un curriculum scritto male, una cover poco stuzzicante, o un capello fuori posto in sede di colloquio vengono “bollati” solo poiché offrono l’immagine di un candidato per loro poco attraente. Invece, un buon selezionatore, sa leggere e riconoscere in poco tempo i cv interessanti, e sa che non bisogna giudicare una persona. 
PROFESSIONALITA’
Il bravo selezionatore deve cercare di mettere a proprio agio il candidato durante il colloquio, evitando di tenere un comportamento troppo duro e scontroso. Allo stesso tempo, però, non deve neppure mancare di essere professionale presentandosi con toni e modi troppo “amichevoli”. Come è buona norma che il candidato non dia mai del tu al recruiter, così quest’ultimo deve comportarsi in ogni occasione con professionalità e serietà.
TARGET
I social stanno diventando uno strumento molto importante anche per i recruiter, soprattutto quando sono impegnati nella ricerca diretta di profili particolarmente complessi. Detto ciò, però, non bisogna abusarne! Sarebbe utile stabilire a priori un target di riferimento ben specifico, in modo tale da eliminare la “massa” di candidati non in linea ed evitare di fare ricerche poco proficue. Senza dimenticare che molti utenti iscritti ai social del lavoro come Linkedin hanno già un’occupazione e non intendono cambiarla… Dunque, meglio non fare troppo affidamento sui social network, e seguire anche i tradizionali canali di ricerca (risposte ad annunci, candidature spontanee).


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