“Sono salito sulla cattedra per ricordare a me stesso che
dobbiamo sempre guardare le cose da angolazioni diverse e il mondo appare
diverso da quassù. Non vi ho convinto? Venite a vedere voi stessi, coraggio, è
proprio quando credete di sapere qualcosa, che dovete guardarla da un’altra
prospettiva, anche se ci può sembrare sciocco o assurdo, ci dovete provare….
Osate cambiare, cercate nuove strade!”
– Tratto dal film L’attimo fuggente –
Questa storiella, che ho trovato sul web un po’ di tempo fa,
dimostra con estrema chiarezza, quanto a volte sia importante cambiare
prospettiva nel modo in cui guardiamo le cose.
Di fronte ad uno stesso evento, infatti, ognuno di noi
assume un atteggiamento diverso a seconda del modo in cui percepisce la
situazione, proprio come capita ai 3 spaccapietre nella storia che segue.
La storia dei 3
spaccapietre
Durante il suo lungo cammino per raggiungere un lontano santuario,
un pellegrino si imbatté in un’enorme cava dove alcuni uomini stavano scolpendo
dei grossi blocchi di pietra. Gli uomini erano tutti sudati, pieni di polvere e
visibilmente affaticati.
Il pellegrino si avvicinò al primo uomo che batteva con
fatica il martello sulla pietra e gli chiese: “Che cosa stai facendo?”.
L’uomo molto irritato gli rispose: “Non lo vedi? Sto
martellando a fatica questa stupida roccia e non vedo l’ora di finire questo
maledetto lavoro per tornarmene a casa”.
Più il là c’era un secondo spaccapietre ed il pellegrino gli
rivolse la stessa domanda: “Cosa stai facendo?”. L’uomo che sembrava più
diligente ed interessato al suo lavoro rispose: “Sto lavorando questo blocco di
pietra per costruire un muro. E’ un lavoro molto faticoso ma lo faccio per
mantenere la mia famiglia”.
Il pellegrino continuò a camminare e si imbatté in un terzo
spaccapietre. Anche questi era molto stanco e sudato, batteva con fervore il
martello sulla pietra scolpita egregiamente e di tanto in tanto si fermava per
ammirare il suo lavoro. Alla domanda:”Cosa stai facendo?” l’uomo sorrise e
rispose con orgoglio:“Non vedi? Stò costruendo una cattedrale!” e guardò in
alto indicando la grande costruzione che stava sorgendo sulla cima della
montagna.
Cosa ci insegna questa
storia?
Tre uomini, tre atteggiamenti diversi, tutti a fare lo
stesso lavoro.
Ognuno dei tre spaccapietre, guarda il proprio lavoro da una
prospettiva diversa e di conseguenza assume un diverso atteggiamento nei
confronti di ciò che sta facendo. A seconda della prospettiva, inoltre, anche
la qualità del lavoro è nei tre casi, completamente differente.
Il primo uomo concentra la propria attenzione sugli aspetti
negativi del lavoro che sta svolgendo (fatica e perdita di tempo) ed assume
dunque un atteggiamento negativo di rabbia e frustrazione.
Il secondo uomo, invece, percepisce il proprio lavoro come
un mezzo per mantenere la famiglia, seppur affaticato, sa che deve farlo e
quasi rassegnato cerca di portarlo avanti con calma e pazienza.
Il terzo uomo, al contrario di tutti, ha una visione
completamente diversa di ciò che sta facendo. In questo caso guarda l’aspetto
positivo del suo lavoro, non lo percepisce come un sacrificio ma come una
grande impresa a cui sta dando il suo contributo e per questo cerca di fare del
suo meglio per portarlo a termine egregiamente.
Questo è ciò che accade nella vita di tutti. Nel lavoro,
nelle relazioni, negli impegni, in qualsiasi evento o circostanza ciò che influenza il nostro
atteggiamento ed il nostro stato d’animo è proprio la nostra personale
prospettiva, gli aspetti particolari che mettiamo in evidenza.
Ecco perché è importante non fermarsi mai alle apparenze ma
provare a guardare qualcosa sempre da un’angolazione diversa anche nelle cose
che possono sembrarci piccole e banali.
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