venerdì 24 marzo 2017

LAVORARE CON UN CACCIATORE DI TESTE, brevi consigli. #sapere per #fareimpresa

Headhunter  tradotto in italiano cacciatore di teste è la nuova figura professionale, di provenienza anglosassone, che ha iniziato ad affermarsi in Italia a partire dagli anni ’90. Il cacciatore di teste opera  nel processo di executive search, la gestione delle risorse umane in grandi aziende o istituzioni.
II cacciatori di teste possono essere estremamente importanti per aiutarti a cambiare lavoro. Chiamati anche reclutatori aziendali o manageriali, i cacciatori di teste sono consulenti esterni che assumono candidati per posizioni aperte prima che esse vengano pubblicizzate. Quando le aziende cercano personale per posizioni di altissimo livello, spesso appaltano il compito a un cacciatore di teste per trovare un piccolo gruppo di candidati eccellenti. Se vuoi una corsia preferenziale per un impiego importante, lavorare con un cacciatore di teste può essere un'ottima opportunità. 
Scegline uno legato al tuo campo, ad esempio alle tecnologie sanitarie, scienza e tecnologia, benessere e medicina.
Tieni con te un curriculum aggiornato e pronto prima di contattare un cacciatore di teste. I reclutatori non scrivono curriculum, quindi devi averne uno pronto.
Chiedi a qualche amico o contatto di rivedere il tuo curriculum e di suggerirti qualche miglioramento.
Non aspettarti che un cacciatore di teste ti trovi un lavoro. Il loro compito è riempire delle posizioni con qualcuno, ma non sarai necessariamente tu. Utilizza i cacciatori di teste per integrare le tue ricerche lavorative.
Un reclutatore serio non colleziona curriculum per riempire la propria banca dati - a cosa gli servirebbe? Il suo obiettivo è combinare personale e aziende, ma sono necessarie molte informazioni per ottenere ciò. Questo include un buon curriculum che renda giustizia al candidato (non una pagina piena di elogi) e delle informazioni aggiuntive recuperate da persone al telefono. I reclutatori saranno più soddisfatti se sei adatto anche alla cultura dell'azienda oltre che ai requisiti tecnici. E a volte le informazioni che fornisci ai reclutatori possono aprirti la strada per altre posizioni alle quali puoi essere più adatto.
Piuttosto che insistere su ogni dettaglio di un lavoro, verifica sul sito del reclutatore se si tratta di un professionista legittimato. I reclutatori non riveleranno il nome del loro cliente durante il primo colloquio con te perché hanno bisogno di proteggere i loro interessi.
Non fornire mai informazioni come numeri di sicurezza, informazioni bancarie, nome da nubile della madre, nomi di membri della famiglia, nomi di impiegati o di dirigenti di vecchi lavori a chiunque dica di essere un cacciatore di teste e voglia offrirti un impiego. Queste informazioni devono essere comunicate di persona all'azienda dopo la tua assunzione.


giovedì 16 marzo 2017

PERSONE E AZIENDE DEL FUTURO #sapere per #fareimpresa

Da circa 10 anni è iniziata una profonda trasformazione del nostro stile di vita che si e riflesso sulle capacità delle aziende di soddisfare i nostri bisogni, la velocità di propagazione delle innovazioni tecnologiche a fatto si che buona parte della popolazione e delle aziende che non si sono adeguate siano rimaste al palo. Rapidamente abbiamo mandato in pensione attività, servizi e lavori che erano comuni anche solo pochi anni fa.
Per i più giovani che sono i più ricettivi e per chi ha una mente che e in continua evoluzione e non ha paura di uscire da quella che in PNL viene chiamata zona di comfort, è scontato che sia possibile non possedere più l’auto per muoversi ma utilizzare il car sharing, che il caffè al bar possa essere pagato con lo smartphone.
Sostenere che tutti i lavori con un elevato tasso di ripetitività sono destinati a perdere la sfida con la tecnologia e, in particolare, con la robotica ormai è un dato di fatto. Occorre, quindi, puntare sulla creatività e su tutte le qualità tipicamente umane e difficilmente replicabili da una macchina, per quanto intelligente.
I dilemmi di carattere morale sono un chiaro esempio di come la tecnologia non sia in grado di fare da sé ma che, al contrario, ci offra la possibilità di avere un ruolo di guida in una trasformazione profonda che in molti non esitano a definire “quarta rivoluzione industriale” 4.0.
Quali sono, dunque, le caratteristiche che ci servono per prepararci a questi cambiamenti, portando valore a noi stessi, al nostro lavoro, alle nostra aziende?
I lavoratori del futuro, secondo David Deming, professore ad Harvard, dovranno coltivare soprattutto due capacità: quelle matematiche e quelle sociali. Esaminando le tendenze che hanno caratterizzato il mercato del lavoro dal 1980 ad oggi, si nota che crescono i profili che primeggiano in almeno una delle due competenze: gli educatori (alte abilità relazionali), i contabili (alte abilità matematiche), i manager (alte abilità relazionali e matematiche).


Riuscire a cambiare la propria mentalità, essere aperti a nuovi cambiamenti, non fossilizzarsi su quello che si è fatto fino ad ora, sarà la sfida per chi vuole rimanere persona, azienda attiva e non sopperire alla crisi che poi è solo l’evoluzione in essere che non si e mai potuta e non si potrà mai arrestare.

mercoledì 15 marzo 2017

SCARICA GRATUITAMENTE LA MINI GUIDA ALLA CENTRALE RISCHI #sapere per #fareimpresa

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"La Centrale Rischi è il documento di identità economico/finanziaria tuo e della tua azienda. Conoscere cosa contiene pone le basi per un corretto rapporto con il sistema creditizio". 


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venerdì 10 marzo 2017

IL SAPERE HA UN COSTO, L'IGNORANZA COSTA #sapere per #fareimpresa


Le aziende con la A maiuscola sono consapevoli del loro "Capitale Umano"Il Capitale Umano determina il Capitale Economico. I tuoi collaboratori sono l’asset piu’ importante che hai. I talenti che hai in azienda determinano il tuo successo. L’attenzione verso i bravi collaboratori., quelli a cui non devi chiedere mai nulla perché lo hanno già fatto, quelli che portano le soluzioni ai problemi, quelli che “non guardano l’orologio” perché “l’azienda è come se fosse anche loro” NON sono un costo. Per avere talenti devi investire nel capitale umano e devi avere un grande sogno perché nessuno veramente bravo si metterebbe con qualcuno che ha un sogno piccolo. 

lunedì 6 marzo 2017

STORIE DAL WEB #sapere per #fareimpresa

Come mettere a rischio l’azienda e tutto quello per cui hai lavorato

 La gestione delle linee di credito è un’aspetto molto trascurato dai piccoli imprenditori fintanto che non iniziano i problemi.
Al di là delle eccezioni caratteriali che portano ad una gestione più prudente, nessun imprenditore si pone il problema del costo delle linee di credito e dell’adeguatezza delle stesse al progetto a cui i soldi sono destinati, finché non iniziano i problemi.
Macchinari acquistati con lo sconto fatture, costruzioni finanziate con gli affidamenti temporanei, automezzi acquistati con i plafond di tutte le carte di credito disponibili.
Per ogni acquisto, una scelta sbagliata.
Finché il denaro gira, l’azienda fattura bene e gli incassi non sono un problema, l’aspetto finanziario dell’attività non sembra essere così importante. Se hai un’impresa che funziona, il mercato in cui lavori è in crescita e i clienti acquistano e pagano i tuoi prodotti, non ti poni il dubbio che quel fido non dovresti utilizzarlo in quel modo.
Al massimo pagherai qualche euro in più per gli interessi, ma che importa. Giusto?
No. Non c’è nulla di più sbagliato.
Perché l’attività d’impresa è un’attività rischiosa e i fatti straordinari per un imprenditore come te sono all’ordine del giorno. Il tuo lavoro è risolvere i problemi. Ma devi essere preparato per farlo.
Nella maggior parte dei casi, aziende che pagano migliaia di euro in assicurazioni contro le calamità più strane, trascurano completamente i rischi che si nascondo dietro le loro linee di credito e al modo in cui le utilizzano.
La XXXX srl aveva ottenuto fidi di cassa per circa 500 mila euro. Oltre a mutui, sconti fatture e diversi leasing. Non male per una piccola realtà a conduzione familiare. Mezzo milione che l’azienda utilizzava per finanziare la progettazione, l’acquisto dei materiali e la messa in opera delle commesse realizzate in tutto il mondo.
Cinque anni fa, il progetto che avrebbe potuto portare l’azienda ad un nuovo livello.
Forte della fama, delle competenze maturate e della capacità di presentare un’offerta competitiva, l’azienda vince l’appalto per la realizzazione di un impianto destinato al funzionamento di una delle più grandi opere mai realizzate nel suo settore.
Una “sfida per l’umanità” che vedeva coinvolte 7 nazioni, 132 aziende e un numero imprecisato di persone, pronte a realizzare un’opera faraonica.
Per la realizzazione della prima parte dell’opera l’azienda ha avuto bisogno di concentrare completamente le linee di credito disponibili su un unico progetto e di richiedere liquidità aggiuntiva.
Detto, fatto. Forte della commessa acquisita e delle prime fatture emesse, l’imprenditore richiede un nuovo castelletto. Una concessione aggiuntiva di credito per 250 mila euro.

Interamente destinati alla realizzazione dell’opera prima.
Tutto sembra procedere per il meglio fino a quando una calamità naturale (di quelle vere) abbattutasi sulle fondamenta dell’opera provoca danni irreparabili che impattano sia sul cantiere che sul personale addetto.
Dopo mesi di riunioni, con il progetto in stand-by, la decisione dei vertici di abbandonare il progetto in via definitiva. Troppo rischioso continuare e un rischio di fallire troppo alto.
Ma per XXXX S.r.l. vuol dire solo una cosa.


La rovina. ......................

giuseppedidomenico.com


venerdì 3 marzo 2017

La banca ti osserva, ti scruta, mira e poi colpisce #sapere per #fareimpresa

La Centrale Rischi di Banca d’Italia: il “vero” biglietto da visita dell’impresa nei rapporti con le Banche
1 Su quali basi le banche decidono di finanziare o meno una azienda e a quale tasso ? 
Risposta: Centrale dei rischi
2 Quanto incide la Centrale  Rischi Banca d’Italia sul Rating delle aziende ? 
Risposta: fino al 90 % 
3 Quanto incide la Centrale  Rischi Banca d’Italia sulla concessione del credito o affidamento  alle aziende?
Risposta: fino al 50+20 %
4 Quanto incide il bilancio aziendale sulla concessione del credito e sul costo del denaro affidato? 
Risposta: fino al 30%
Qualunque sia il risultato ottenuto sul costo del denaro, sugli affidamenti in una trattativa azienda/Banca, per quanto lo si ritenga positivo, se non supportato da una  PROPRIA analisi conoscitiva della Centrale  Rischi Banca d’Italia porterà sempre ad una sconfitta per l’azienda. 

LE DIMENSIONE E IL FATTURATO DELL’AZIENDA IN UNA TRATTATIVA CON LA BANCA NONOSTANTE IL BUON VISO, INCIDONO MOLTO RELATIVAMENTE nell’ottenimento di un buon risultato, se non conosci le tue reali e certificate possibilità di trattativa.
La Banca ti conosce, ti valuta e sa fino a dove può arrivare, si premunisce prima di trattare con l’azienda con la SUA analisi della Centrale dei Rischi, tenendo conto solo delle valutazioni negative, tralasciando quelle positive che tu non conosci. 

VUOI CONOSCERE LE TUE POTENZIALITA’ ECONOMICO FINANZIARIE? VUOI SAPERE QUANTO VALI PER LE BANCHE? VUOI SAPERE COSA PUOI OTTENERE DA UNA BANCA? VUOI SAPERE SE TI HANNO CONCESSO IL MASSIMO? VUOI SAPERE SE IL TUO RATING E’ INFICIATO DA ERRORI? VUOI SAPERE QUANTO STAI GARANTENDO ALLA BANCA CON PROPRIETA’ E CONTI C/C PERSONALI? 

Se NON vuoi essere una persona che subisce allora la tua risposta non può  essere  che     SI 


Solamente conoscendo la tua Centrale dei Rischi che verrà  analizzata, corretta e resa leggibile da esperti , potrai ottenere concessioni del credito ad un giusto tasso di interessi, potrai migliorare il tuo Rating, potrai decidere se operare o meno con una banca, saprai cosa stai garantendo con beni personali e risparmierai denaro.