Oggi la domanda fondamentale che un’ impresa si dovrebbe
porre nel rapporto con gli istituti di credito è:
Su quali basi le banche decidono se finanziarmi o meno e
a quale tasso ?
Ignorare le regole di valutazioni che usa il sistema
Bancario, significa subire passivamente e mettere a repentaglio il patrimonio
familiare e aziendale frutto di sacrifici fatti nel corso degli anni.
Conoscere il linguaggio del sistema Bancario è un passo per
l’imprenditore per potere dialogare con cognizione di causa.
Sai che “la cosiddetta componente andamentale”, il cui livello di qualità è determinato
soprattutto dai dati presenti in Centrale Rischi Banca d’Italia, può pesare
fino al 90 % sul Rating Aziendale di una PMI.
Partendo da questo presupposto sorgono spontanee
ulteriori domande.
Quante imprese conoscono la Centrale Rischi Banca
d’Italia?
Quante di queste sanno che l’impresa stessa, modificando
alcuni dei propri comportamenti interni, può influenzare positivamente il
proprio andamentale Centrale Rischi e quindi il Rating aziendale?
Quante imprese sanno che errori di segnalazione da parte
degli istituti di credito sono molto frequenti e vanno prontamente fatti
rettificare?
Quante imprese sanno che le banche non possono avere
accesso a tutti i dati Centrale Rischi e conseguentemente valutano l’impresa su
informazioni imperfette e non di rado fuorvianti?
L'imprenditore medio (che si fida solo del proprio
commercialista, professionista a cui NON compete la verifica di tali
informazioni se non specializzato), percepisce la centrale rischi di Banca
d'Italia come uno strumento ad esclusivo utilizzo degli istituti di credito. La verità e' che il cliente può accedere a
maggiori informazioni rispetto alle banche.
Nello specifico si può inoltre rilevare:
– l’
andamento degli affidamenti;
– la
percentuale di utilizzo delle linee (livello di tensione finanziaria);
– l’
andamento della rischiosità del portafolgio effetti;
– la qualità
del credito (Past Due, Credito ristrutturato, Sofferenza ecc..)
– factoring
, cessioni di credito ecc..;
– leasing;
– derivati;
– crediti di
firma di natura commerciale e finanziaria;
– le
garanzie rilasciate dall’azienda a favore di altri soggetti e garanzie
ricevute;
– linee
dedicate (import, export, divisa),
– ecc..
E’ la conoscenza e l’interpretazione simultanea di tutti
questi elementi, può consentire di comprendere alcune delle motivazioni che
stanno dietro alle valutazioni di rating delle banche.
La comprensione diventa poi la base per operare
consapevolmente al fine di migliorare il profilo della propria azienda rispetto
al sistema bancario.
La lettura della Centrale Rischi ha una sua importanza
per chiunque voglia evitare rischi di peggioramento del rating o di restrizione
del credito. I dati non sono più così complicati, ma i servizi predisposti
aiutano a rendere fruibili tutti i dati presenti all’interno della Visura
Centrale Rischi Banca d’Italia sia per le imprese ma anche per i professionisti
che le affiancano, grazie a un sistema di rielaborazione, analisi e valutazione
dei dati Centrale Rischi che permette di presidiare quel fattore che all’interno
del Rating di una PMI arriva a pesare fino al 90%.
Miglioramento del
rating vuole dire: diminuzione del costo del denaro, accesso al credito,
migliori condizioni contrattuali.
Esistono aziende specializzate nella elaborazione della
centrale dei rischi in forma grafica comparativa, nel caso che rappresento
valutiamo gli ultimi 36 mesi con diversi approfondimenti d’analisi. In casi
particolari si può arrivare fino a 240 mesi ovvero la storia Bancaria della tua
azienda degli ultimi 20 anni.
Nulla è impossibile basta volerlo.
Sapere è potere, presumere…….costa caro.
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