Il lavoro di squadra ormai ha un’importanza strategica. Molte organizzazioni, dalla più piccola alle multinazionali, ricercano continuamente suggerimenti, strategie e investono per migliorare l’efficienza del gruppo di lavoro, dei team. E ci sono blasonate squadre di calcio che, nonostante siano piene di stelle, perdono le partite perché non c’è unità nel gioco e ognuno va per la sua direzione.
Il lavoro di squadra è la capacità di lavorare insieme verso una visione comune. La capacità di dirigere la realizzazione individuale verso degli obiettivi organizzati. E’ il carburante che permette a persone comuni di raggiungere risultati non comuni.
Ricordati però che è difficile fare un lavoro di squadra, quando si pensa di essere onnipotenti.
mercoledì 31 agosto 2016
lunedì 29 agosto 2016
NAVIGARE A VISTA E' PERICOLOSO "Sapere "
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEIYNhmvQqWXmcicVc4qyLa2iARS-AUuMGTozf4ncIu-0Xh4Dr7Mh73hq1rHU33MyIN9n_whUGSw9iitqPbe0-cDcB3zurSnruJCanIsHhsJvieDcGclUcneluEXYEnm4ArILOWLLaUBUr/s320/compass-691146_640.jpg)
Il leader è l’armatore: colui che a suo tempo ha scelto come
impiegarla. Il manager invece è il capitano: colui che deve tracciare la rotta,
governare l’equipaggio e portare la nave a destinazione. Se vuole davvero farlo
nei tempi prefissati, dovrà costantemente tenere sotto controllo una serie di
elementi: la quantità di carburante contenuta nei serbatoi, la tabella di
marcia, le condizioni meteo, le carte nautiche, i radar, l’efficienza
dell’equipaggio e così via.
Solo tenendone conto avrebbe il pieno controllo della
situazione. Se navigasse a vista sarebbe un irresponsabile.
Qualora più modestamente dovessimo affrontare un lungo
viaggio in auto, saremmo irresponsabili se ignorassimo tutto ciò che ci indica
il cruscotto. Un manager che si trovi alla guida di un’impresa non potrà
gestirla efficacemente ed efficientemente se non dispone di un virtuale
cruscotto che progressivamente – su base mensile o addirittura settimanale –
gli fornisca in tempo reale almeno tre valori: fatturato, utile e liquidità del
periodo preso in considerazione. Tieni sotto controllo i tuoi numeri? La tua
azienda l’ultimo mese ha “fatto” cassa o ha “bruciato” cassa?
mercoledì 24 agosto 2016
IMPRENDITORE: CAMBIA IL SISTEMA BANCRIO, DEVI CAMBIARE ANCHE TU
Oggi la domanda fondamentale che un’ impresa si dovrebbe
porre nel rapporto con gli istituti di credito è:
Su quali basi le banche decidono se finanziarmi o meno e
a quale tasso ?
Ignorare le regole di valutazioni che usa il sistema
Bancario, significa subire passivamente e mettere a repentaglio il patrimonio
familiare e aziendale frutto di sacrifici fatti nel corso degli anni.
Conoscere il linguaggio del sistema Bancario è un passo per
l’imprenditore per potere dialogare con cognizione di causa.
Sai che “la cosiddetta componente andamentale”, il cui livello di qualità è determinato
soprattutto dai dati presenti in Centrale Rischi Banca d’Italia, può pesare
fino al 90 % sul Rating Aziendale di una PMI.
Partendo da questo presupposto sorgono spontanee
ulteriori domande.
Quante imprese conoscono la Centrale Rischi Banca
d’Italia?
Quante di queste sanno che l’impresa stessa, modificando
alcuni dei propri comportamenti interni, può influenzare positivamente il
proprio andamentale Centrale Rischi e quindi il Rating aziendale?
Quante imprese sanno che errori di segnalazione da parte
degli istituti di credito sono molto frequenti e vanno prontamente fatti
rettificare?
Quante imprese sanno che le banche non possono avere
accesso a tutti i dati Centrale Rischi e conseguentemente valutano l’impresa su
informazioni imperfette e non di rado fuorvianti?
L'imprenditore medio (che si fida solo del proprio
commercialista, professionista a cui NON compete la verifica di tali
informazioni se non specializzato), percepisce la centrale rischi di Banca
d'Italia come uno strumento ad esclusivo utilizzo degli istituti di credito. La verità e' che il cliente può accedere a
maggiori informazioni rispetto alle banche.
Nello specifico si può inoltre rilevare:
– l’
andamento degli affidamenti;
– la
percentuale di utilizzo delle linee (livello di tensione finanziaria);
– l’
andamento della rischiosità del portafolgio effetti;
– la qualità
del credito (Past Due, Credito ristrutturato, Sofferenza ecc..)
– factoring
, cessioni di credito ecc..;
– leasing;
– derivati;
– crediti di
firma di natura commerciale e finanziaria;
– le
garanzie rilasciate dall’azienda a favore di altri soggetti e garanzie
ricevute;
– linee
dedicate (import, export, divisa),
– ecc..
E’ la conoscenza e l’interpretazione simultanea di tutti
questi elementi, può consentire di comprendere alcune delle motivazioni che
stanno dietro alle valutazioni di rating delle banche.
La comprensione diventa poi la base per operare
consapevolmente al fine di migliorare il profilo della propria azienda rispetto
al sistema bancario.
La lettura della Centrale Rischi ha una sua importanza
per chiunque voglia evitare rischi di peggioramento del rating o di restrizione
del credito. I dati non sono più così complicati, ma i servizi predisposti
aiutano a rendere fruibili tutti i dati presenti all’interno della Visura
Centrale Rischi Banca d’Italia sia per le imprese ma anche per i professionisti
che le affiancano, grazie a un sistema di rielaborazione, analisi e valutazione
dei dati Centrale Rischi che permette di presidiare quel fattore che all’interno
del Rating di una PMI arriva a pesare fino al 90%.
Miglioramento del
rating vuole dire: diminuzione del costo del denaro, accesso al credito,
migliori condizioni contrattuali.
Esistono aziende specializzate nella elaborazione della
centrale dei rischi in forma grafica comparativa, nel caso che rappresento
valutiamo gli ultimi 36 mesi con diversi approfondimenti d’analisi. In casi
particolari si può arrivare fino a 240 mesi ovvero la storia Bancaria della tua
azienda degli ultimi 20 anni.
Nulla è impossibile basta volerlo.
Sapere è potere, presumere…….costa caro.
lunedì 22 agosto 2016
Manager super-impegnati sostenuti da scuse da scolaretto "Sapere"
Viviamo una tradizione di manager super-impegnati sostenuti
da scuse da scolaretto che vanno dal “dottore è in riunione” a “risentiamoci
fra 3 mesi, adesso siamo sotto budget” (che una volta di queste vorrei
chiederlo: ma se lei che è il direttore del personale ci mette 3 mesi a
chiudere un budget, che vita farà mai il direttore amministrativo-finanziario?)
sono lo specchio di un management molto concentrato su di se’, su obbiettivi
sempre più personali e sempre meno aziendali più o meno chiari, attenti a
dimostrare e sempre meno a ragionare, confrontare, relazionare. Sono quelli che
continuano a guardare il computer quando sei di fronte a loro a spiegargli
qualcosa di profondamente importante per te, mentre loro fanno “sì sì” con la
testa.
E questo fa male all’azienda, come dimostra l’intervento di
Stefan Sagmeister, designer e titolare di uno degli studi più creativi di
NewYork a un TedX del 2009 dove si afferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che non è stando
asserragliati in ufficio che si diventa più produttivi, ma bensì conoscendo
persone e temi nuovi e respirando aria diversa.
giovedì 18 agosto 2016
venerdì 12 agosto 2016
Il fair value nelle valutazioni di bilancio "Sapere"
Il fair value si pone come criterio di bilancio di origine anglosassone, che mira a valutare attività e passività secondo metodologie che prescindono in gran parte dal costo storico di acquisizione. La sua adozione rappresenta una delle principali problematiche che interessano gli esperti contabili, le associazioni professionali e gli organismi di settore, ma anche e soprattutto le imprese, che dovranno sostenere i costi necessari ad introdurlo nei loro sistemi informativi e contabili. Infatti il fair value, assieme agli altri principi contabili internazionali (gli I.A.S./I.F.R.S.), è già oggetto di alcuni regolamenti e direttive comunitarie, e ben presto dovrà essere adottato da molte aziende come criterio base per la valutazione di immobilizzazioni, strumenti finanziari ed operazioni di aggregazione.
In tale complesso di criteri il fair value merita particolare attenzione perché è visto come il principale elemento di novità rispetto all’attuale normativa e perché in grado di introdurre nel bilancio una variabilità di risultati, superiore rispetto a quella indotta dal criterio del costo. Oltre tutto il concetto è ancora oggi oggetto di continue definizioni, sia a livello teorico che metodologico, il che ne fa argomento di sicuro interesse.
Ciò rappresenta, evidentemente, una svolta epocale per tutto il sistema di bilancio attualmente utilizzato e proietta lo stesso rendiconto in un’ottica globale, in quanto redatto secondo principi condivisi a livello internazionale e quindi suscettibili di dar vita ad una rappresentazione della situazione patrimoniale e finanziaria e della formazione del risultato economico, non solo veritiera e corretta ma anche comparabile, con quella di imprese di altri paesi.
giovedì 11 agosto 2016
Lettura e analisi del testo "Le sfide le vinci se accetti i cambiamenti"
soldi in farmaci contro depressione e ansia e si passano
le proprie giornate a desiderare, invidiare
ciò che gli altri hanno. Non siamo più capaci – così
presi a vedere oltre il nostro naso – di godere
dei nostri successi. Non troviamo un senso alla vita,
alle giornate, a ciò che accade.
Il nostro autore ci parla proprio di questo.
Individua le cause dell’infelicità, le vaglia e le
spiega, in modo che tutti possano capire perché non
si riesce a stare bene.
La felicità non è quel traguardo effimero che la metà
delle persone insegue e l’altra metà nega; la
felicità è riuscire a sopportare le situazioni difficili
con il pensiero che le cose migliorino, è riuscire
a non demolire le nostre convinzioni, è non lasciarsi
abbattere dagli ostacoli.
Tante, troppe persone vivono il confronto con gli altri
con ansia, con angoscia; le situazioni
quotidiane, per loro, sono invalidanti. Non possono
conversare perché un senso di oppressione
impedisce i respiri. Perché accade questo?
Accade, come ci spiega l’autore, perché non ci si pongono
le giuste domande, perché non ci si
incoraggia con i pensieri, perché si sbaglia a voler
rimanere ancorati alle situazioni del passato.
Cambiare fa bene: basta prendere atto del fatto che solo
cambiando, trasformando la propria vita,
si può avere una vita migliore, più appagante.
Inoltre si deve incoraggiare la propria mente con la
propria mente… Cosa mai vorrà dire? Be’, vuol
dire parlare a noi stessi, dirci da soli quanta forza
d’animo possediamo.
Si può, poi, stilare una lista di obiettivi giornalieri:
in questo modo sapremo usare la giornata in
modo produttivo, e la sera sarà facile capire in che modo
abbiamo agito per diventare persone più
valide. Non sbagliamo, tuttavia: anche porre troppi
traguardi è dannoso, in quanto produce stress.
Una sola parola: equilibrio.
Si scopre questo e molto altro, in questo testo ricco di
spunti e di verità: tutti noi siamo alla ricerca
della serenità, e in queste frasi troveremo il giusto
compromesso per vivere bene, liberi da paure e
oppressioni.
Dobbiamo cercare di affrontare la vita come una cosa
preziosa, irripetibile, unica; sì, tutti lo sanno,
ma nessuno mette in atto la famosa formula del “Vivi ogni
giorno come fosse l’ultimo”, in senso
buono almeno.
Possiamo avere tanti insegnamenti da queste frasi pregne
di saggezza.
mercoledì 10 agosto 2016
Imprenditori ricordati che:
Attenzione: a breve, tutti gli atti dell’Agenzia delle Entrate, compresi gli accertamenti fiscali, saranno spediti direttamente all’indirizzo PEC del professionista o dell’impresa.
[1] Dlgs 175/2014.
[1] Dlgs 175/2014.
sabato 6 agosto 2016
Notifica via PEC: se il messaggio viene erroneamente identificato come SPAM? ( Sapere )
Cosa succede se il programma gestionale della tua Posta Elettronica Certificata ha erroneamente indentificato come SPAM un messaggio importante e lo ha spostato automaticamente nella casella della “posta indesiderata”?Interessante la recente sentenza n. 13917/16 della Cassazione riguardante un caso di contestata notifica via PEC.Una società, dichiarata fallita dal Tribunale di Milano, reclamava avanti la Corte d’Appello del capoluogo lombardo il mancato perfezionamento della notifica (eseguita via PEC) dell’avviso dell’udienza.A suo dire, il sistema antispam aveva erroneamente identificato come spam il messaggio e lo aveva spostato direttamente nella casella di “posta indesiderata”. Il messaggio, pertanto, non era stato letto dalla destinataria.La Corte d’Appello, tuttavia, rigettava il reclamo, ravvisando un disinteresse della società reclamante rispetto alla posta in arrivo e riguardo alla vigilanza sul funzionamento del programma gestionale. La società fallita ricorreva, quindi, in Cassazione.La Suprema Corte, nel respingere (a sua volta) il ricorso della società, ribadisce inizialmente il seguente principio di diritto (dalla stessa già affermato con la sentenza n. 22352 del 2015): “In tema di procedimento per la dichiarazione di fallimento, ai fini del perfezionamento della notifica telematica del ricorso, prevista dall’art. 15, comma 3, l. fall. …. occorre aver riguardo unicamente alla sequenza procedimentale stabilita dalla legge e, quindi, dal lato del mittente, alla ricevuta di accettazione, che prova l’avvenuta spedizione di un messaggio di posta elettronica certificata e, dal lato del destinatario, alla ricevuta di avvenuta consegna, la quale, a sua volta, dimostra che il messaggio di posta elettronica certificata è pervenuto all’indirizzo elettronico dichiarato dal destinatario e certifica il momento dell’avvenuta consegna … ”.La Cassazione precisa, inoltre, che “….è onere della parte che eserciti l’attività d’impresa, … munirsi di un indirizzo PEC ad assicurarsi del corretto funzionamento della propria casella postale certificata, se del caso delegando tale controllo, manutenzione o assistenza a persone esperte del ramo” .“… non appare immune di censure il caso di colui che … non controlli il contenuto delle e-mail pervenute nella casella della posta elettronica, sia pure archiviate fra quelle considerate dal proprio programma gestionale come “posta indesiderata”, essendo norma di prudenza eseguire anche tale tipo di verifica, com’è regola di una diligente prassi aziendale”“… l’obbligo di diligenza da parte dell’impresa dotata di una casella PEC si estende … sia al controllo di tutta la posta in arrivo, quand’anche indesiderata”Concludendo, si può quindi affermare che la notifica effettuata via PEC è perfezionata (quindi, valida) anche se il messaggio finisce (erroneamente) nella cartella dello SPAM. Onere del destinatario controllare anche … la posta indesiderata!(Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 9 maggio 2016 – 7 luglio 2016, n. 13917)
venerdì 5 agosto 2016
Gestione della propria vita. (Coaching)
Quanto tempo pensi di sprecare in una giornata? 3h? 5h? Non ne hai la più pallida idea? Per iniziare a gestire il tuo tempo, devi avere consapevolezza del modo in cui lo stai utilizzando. Se registrare le tue spese ti aiuta ad imparare a risparmiare, registrare il modo in cui spendi il tuo tempo ti aiuta a risparmiare minuti preziosi. Nei prossimi giorni, prova a registrare il tempo che dedichi alle singole attività quotidiane. Ogni volta che passi da un’attività all’altra, registra il nome dell’attività e l’ora. Ti sembra una gran rottura e Lo è! ed è proprio qui che risiede l’efficacia di questa tecnica. Che ne dici, registrare per la 27° volta l’attività “cazzeggio su internet” ti aiuterà a capire che forse stai sprecando il tuo tempo?! Non devi proseguire questo esercizio all’infinito: una settimana può essere più che sufficiente. Per registrare le attività ed il tempo che gli dedichi puoi utilizzare semplicemente carta e penna.
Migliorare la gestione del proprio tempo significa migliorare la gestione della propria vita!
Migliorare la gestione del proprio tempo significa migliorare la gestione della propria vita!
martedì 2 agosto 2016
Novità bilancio 2016 "Fair Value"
Con il recepimento della direttiva 2013/34 il Legislatore nazionale elimina alcune delle storiche differenze tra il corpo dei principi contabili nazionali e quelli internazionali. In particolare, il nuovo n. 11-bis del comma 1 dell’art. 2426 c.c. impone a tutte le imprese, fatta eccezione alle micro-imprese, di rilevare nel conto economico le variazioni di fair value degli strumenti derivati, compresi quelli incorporati, a meno che si tratti di operazioni di copertura. Inoltre il comma 2 dell’art. 2426 stabilisce di fare riferimento agli IFRS omologati dall’unione europea sia per le definizioni di strumento finanziario derivato, sia per l’individuazione del modello e della tecnica di valutazione del fair value. Nello specifico si tratta dello IAS 39 «Strumenti finanziari: misurazione e rilevazione», adottato dall’Unione europea con il Reg. 1126/2008 e dell’IFRS 13 «Valutazione del fair value» omologato dall’Unione europea con il Reg. 1255/2012.
Il tema degli strumenti derivati ha sempre comportato un accesso dibattito tra gli esperti contabili, proprio in considerazione del fatto che in Italia, prima delle novità introdotte dalla riforma contabile, mancava una specifica disciplina che regolamentasse sia sul piano teoretico sia su quello applicativo la rappresentazione in bilancio degli strumenti finanziari di copertura e di natura speculativa.
Fidati!
Se un cliente ritarda il pagamento di una delle prime tre fatture a lui emesse e adotta una delle seguenti scuse:
- La crisi economica
- Momento di difficoltà improvviso
- Lavoro non soddisfacente (anche se in realtà è perfetto)
- Mi fa male una gamba e non posso venire
- Domani passo (e così passano i mesi)
- È caro… hmmm… e se te lo pago a 100 euro al mese? (e poi loro vanno in giro in Jaguar)
- Accidenti! Ho finito il blocchetto degli assegni
- Ho dato disposizione alla Banca
- Ho pagato il computer non ha preso il bonifico o il pagamento ri.ba
- La ri.ba (telematica) non mi è arrivata.
- Etc.
lunedì 1 agosto 2016
"Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio" recita un vecchio proverbio.
"Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio" recita un vecchio proverbio.
Per un Imprenditore il sapere è un dovere, tutto il resto è presunzione.
La tua azienda la vuoi affidare alla presunzione ( magari di altri ) o alla certezza?
Esiste la possibilità di avere dati certi da una fonte imparziale che si limita a registrare mensilmente i tuoi dati finanziari, bancari i quali si possono incrociare con quelli presentati dal responsabile amministrativo o dal commercialista?
Si! .... esiste
ATTIVA
studi integrati srl, network di professionisti indipendenti (Docenti, Consulenti
immobiliari, finanziari, legali, fiscali, aziendali, istituzionali, bancari
ecc.) che si occupano di alta informazione e formazione ( materia sconosciuta ai
semplici commercialisti) in ambito giuridico – economico, bancario-finanziario,
rivolta alle imprese ( da individuali a SPA con o senza problemi apparenti ), ai
professionisti ( Avvocati, Consulenti aziendali, Curatori fallimentari, CTP,CTU
di Tribunali, Associazioni ), offre innovativi servizi ancora unici in Italia
indispensabili per:
-Tutelare i diritti
Bancari (mutui,
leasing, anatocismo, usura), tutela dei beni aziendali, personali e famigliari.
-Salvaguardare la
reputazione aziendale e personale presso la CR di Banca D’Italia, potente strumento
che vi permette conoscere il reale
valore della vostra azienda per trattare con cognizione di causa con il sistema
Bancario ( rating, Basilea 3, costo del denaro, accessibilità al credito ).
-Consulenza amministrativa,
finanziaria, bancaria e di controllo interno ( gestire correttamente la finanza
per avere credibilità Bancaria, riduzione dei costi degli oneri finanziari,
accessibilità al credito).
-FAIR VALUE,
obbligatorio per il bilancio 2016 su
2017.
-Certificazione
dell’operato del responsabile finanziario o dell’amministratore dell’azienda
nei confronti della proprietà, dei soci o degli enti preposti.
Tutti
i nostri servizi sono a tutela dei diritti e interessi dell’ impresa, mirati al
risparmio dei costi di gestione non solo Bancaria.
Siamo indispensabili
quando :
-Il
Cliente è in difficoltà a gestire i rapporti con il sistema finanziario;
-Il
Cliente non riceve più credito dal sistema finanziario;
-Il
Cliente deve opporsi a Decreti Ingiuntivi richiesti dalle banche;
-È
in corso la valutazione per proporre un concordato;
-Il
Cliente Vuole recuperare il “ maltolto “ ( complessivo costo del denaro
superiore ai limiti di Legge );
-Il
Cliente Vuole negoziare il debito;
-Il
Cliente ha sottoscritto fidejussioni a favore delle banche che ora minacciano
il “ Patrimonio Familiare “
Ci occupiamo di:
SALVAGUARDIA
DELLA REPUTAZIONE DELLA PROPRIA AZIENDA PRESSO LA CENTRALE RISCHI:
•
Rilevazione segnalazioni errate • Cancellazione segnalazioni errate •
Migliorare la reputazione bancaria • Migliorare l’accesso al credito •
Guardarsi con gli occhi della banca • Monitoraggio trimestrale (i dati della
centrale dei rischi pesano dal 70% al 90% nell'accessibilità al credito e nel
costo del denaro).
FORMA
GRAFICA DELLA CENTRALE DEI RISCHI: • Grafici • Istogrammi • Comparazione tra
c/c • Comparazione tra affidamenti •%
utilizzo concessi • Analisi • Confronti tra posizionibancarie •Sconfini evitabili.
VERIFICAI
POSIZIONI BANCARIE: • Anatocismo e usura nei conti correnti • Usura mutui e
leasing • Illeciti nei derivati e swap • Truffa contrattuale • Fidejussioni,
eccesso di garanzie • Sbilanci, affidamenti, fido di cassa.
CHECK
UP AZIENDALE • Valutazione aziendale • Analisi di bilancio e rating • Analisi
di bilancio infra annuale • Business Plan Start up • Piano Industriale • Piano
di Project Financing.
SALVAGUARDIA
BENI: • Beni aziendali • Beni personali • Beni famigliari in forma ATTIVA o PASSIVA
VERIFICA
DOCUMENTALE: • Non lasciare le comunicazioni nel cassetto! Meritano la giusta
attenzione e tempestività. Controllare conviene! • Assistenza legale.
VERIFICA
CARTELLE ESATTORIALI: • Verifica cartelle equitalia • Rilevazione tributi non
dovuti • Verifica piani di rateazione.
RISTROTTURAZIONE:
• Assistenza alle imprese in difficoltà, per riportarle ad una situazione di
equilibrio economico finanziario, prima di arrivare al rischio fallimento.
NEGOZIAZIONE
DEL DEBITO: • Banche, clienti, fornitori • Stragiudiziale • Giudiziale • Piano
di Ristrutturazione
•
Piano di Concordato.
VERIFICA
ACCESSO AL CREDITO: • Business Plan aziendale • Piano Industriale • Analisi
posizioni bancarie
•
Analisi merito creditizio • Finanza ordinaria • Finanza straordinaria • Finanza
agevolata • Ricerca di partner finanziari • Costo del denaro.
GESTIONE
FINANZA • Attiva / passiva.
CONSULENZA
MANAGERIALE: • Migliorare la conoscenza e
verificare l’efficacia dell’area Finanziaria della società.
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