Come mettere a rischio l’azienda e tutto quello per cui hai
lavorato
Al di là delle eccezioni caratteriali che portano ad una
gestione più prudente, nessun imprenditore si pone il problema del costo delle
linee di credito e dell’adeguatezza delle stesse al progetto a cui i soldi sono
destinati, finché non iniziano i problemi.
Macchinari acquistati con lo sconto fatture, costruzioni
finanziate con gli affidamenti temporanei, automezzi acquistati con i plafond
di tutte le carte di credito disponibili.
Per ogni acquisto, una scelta sbagliata.
Finché il denaro gira, l’azienda fattura bene e gli incassi
non sono un problema, l’aspetto finanziario dell’attività non sembra essere
così importante. Se hai un’impresa che funziona, il mercato in cui lavori è
in crescita e i clienti acquistano e pagano i tuoi prodotti, non ti poni il
dubbio che quel fido non dovresti utilizzarlo in quel modo.
Al massimo pagherai qualche euro in più per gli interessi,
ma che importa. Giusto?
No. Non c’è nulla di più sbagliato.
Perché l’attività d’impresa è un’attività rischiosa e i
fatti straordinari per un imprenditore come te sono all’ordine del giorno. Il
tuo lavoro è risolvere i problemi. Ma devi essere preparato per farlo.
Nella maggior parte dei casi, aziende che pagano migliaia di
euro in assicurazioni contro le calamità più strane, trascurano completamente
i rischi che si nascondo dietro le loro linee di credito e al modo in cui le
utilizzano.
La XXXX srl aveva ottenuto fidi di cassa per circa 500 mila
euro. Oltre a mutui, sconti fatture e diversi leasing. Non male per una piccola
realtà a conduzione familiare. Mezzo milione che l’azienda utilizzava per
finanziare la progettazione, l’acquisto dei materiali e la messa in opera delle
commesse realizzate in tutto il mondo.
Cinque anni fa, il progetto che avrebbe potuto portare
l’azienda ad un nuovo livello.
Forte della fama, delle competenze maturate e della
capacità di presentare un’offerta competitiva, l’azienda vince l’appalto per
la realizzazione di un impianto destinato al funzionamento di una delle più
grandi opere mai realizzate nel suo settore.
Una “sfida per l’umanità” che vedeva coinvolte 7 nazioni,
132 aziende e un numero imprecisato di persone, pronte a realizzare un’opera
faraonica.
Per la realizzazione della prima parte dell’opera l’azienda
ha avuto bisogno di concentrare completamente le linee di credito disponibili
su un unico progetto e di richiedere liquidità aggiuntiva.
Detto, fatto. Forte della commessa acquisita e delle prime
fatture emesse, l’imprenditore richiede un nuovo castelletto. Una concessione
aggiuntiva di credito per 250 mila euro.
Interamente destinati alla realizzazione dell’opera prima.
Tutto sembra procedere per il meglio fino a quando una
calamità naturale (di quelle vere) abbattutasi sulle fondamenta dell’opera
provoca danni irreparabili che impattano sia sul cantiere che sul personale
addetto.
Dopo mesi di riunioni, con il progetto in stand-by, la
decisione dei vertici di abbandonare il progetto in via definitiva. Troppo
rischioso continuare e un rischio di fallire troppo alto.
Ma per XXXX S.r.l. vuol dire solo una cosa.
La rovina. ......................
giuseppedidomenico.com
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