giovedì 16 marzo 2017

PERSONE E AZIENDE DEL FUTURO #sapere per #fareimpresa

Da circa 10 anni è iniziata una profonda trasformazione del nostro stile di vita che si e riflesso sulle capacità delle aziende di soddisfare i nostri bisogni, la velocità di propagazione delle innovazioni tecnologiche a fatto si che buona parte della popolazione e delle aziende che non si sono adeguate siano rimaste al palo. Rapidamente abbiamo mandato in pensione attività, servizi e lavori che erano comuni anche solo pochi anni fa.
Per i più giovani che sono i più ricettivi e per chi ha una mente che e in continua evoluzione e non ha paura di uscire da quella che in PNL viene chiamata zona di comfort, è scontato che sia possibile non possedere più l’auto per muoversi ma utilizzare il car sharing, che il caffè al bar possa essere pagato con lo smartphone.
Sostenere che tutti i lavori con un elevato tasso di ripetitività sono destinati a perdere la sfida con la tecnologia e, in particolare, con la robotica ormai è un dato di fatto. Occorre, quindi, puntare sulla creatività e su tutte le qualità tipicamente umane e difficilmente replicabili da una macchina, per quanto intelligente.
I dilemmi di carattere morale sono un chiaro esempio di come la tecnologia non sia in grado di fare da sé ma che, al contrario, ci offra la possibilità di avere un ruolo di guida in una trasformazione profonda che in molti non esitano a definire “quarta rivoluzione industriale” 4.0.
Quali sono, dunque, le caratteristiche che ci servono per prepararci a questi cambiamenti, portando valore a noi stessi, al nostro lavoro, alle nostra aziende?
I lavoratori del futuro, secondo David Deming, professore ad Harvard, dovranno coltivare soprattutto due capacità: quelle matematiche e quelle sociali. Esaminando le tendenze che hanno caratterizzato il mercato del lavoro dal 1980 ad oggi, si nota che crescono i profili che primeggiano in almeno una delle due competenze: gli educatori (alte abilità relazionali), i contabili (alte abilità matematiche), i manager (alte abilità relazionali e matematiche).


Riuscire a cambiare la propria mentalità, essere aperti a nuovi cambiamenti, non fossilizzarsi su quello che si è fatto fino ad ora, sarà la sfida per chi vuole rimanere persona, azienda attiva e non sopperire alla crisi che poi è solo l’evoluzione in essere che non si e mai potuta e non si potrà mai arrestare.

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