Sono dieci anni che sentiamo parlare di crisi, rendiamocene
conto in realtà simo entrati in un nuovo mondo, che cancella o ridimensiona
fortemente tutto quanto pareva consolidato o naturale.
"Non
pretendiamo che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi
può essere una grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta
progressi.
La creatività nasce
dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
E' nella crisi che
sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera
sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e
disagi, inibisce il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.
La vera crisi è l'incompetenza. Il più grande inconveniente delle persone e
delle
nazioni è la
pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi.
Senza crisi non ci
sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c'è
merito. E' nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti
i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi
significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo
duro.
L'unico pericolo
della crisi è la tragedia che può conseguire al non voler lottare per
superarla."
(Einstein)
Un tempo ci si poteva adattare alla bisogna oggi non più,
stare alla finestra non è una strategia, noi pensiamo, agiamo per abitudine ed
è ciò che ci porta a essere in crisi.
Rendiamocene conto!
Oggi non è importante cosa si produce e neppure i servizi
che si offrono, nel mondo globalizzato di aziende simili che offrono prodotti
simili a prezzi simili è pieno .
Il sapere cambiare offrendo prodotti e
servizi unici, in modo unico, fa la differenza tra crisi e cambiamento.
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