Ecco le 5 regole
d’oro per avere un rating positivo:
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1-
Impiegare i fidi secondo i modi e i tempi
concordati. Impiegare i fidi fino al limite e per un tempo prolungato può
essere interpretato dalla banca come un sintomo di difficoltà finanziaria, se
non è motivato dall’azienda. Per questo occorre tenere sempre sotto controllo
l’effettivo utilizzo dei fidi e, qualora siano insufficienti, rinegoziarli con
la banca stessa.
2-
Non
eccedere con lo “scoperto di conto”. Lo scoperto deve servire solamente per far
fronte a necessità di cassa improvvise. Se diventa un abitudine e il conto
corrente rimane a lungo in rosso, la
banca registra un’anomalia, per prevenire la quale è opportuno rinegoziare il
fido con un finanziamento a medio – lungo termine.
3-
Rimborsare le rate dei prestiti e dei mutui. Il
mancato rimborso delle rate alle scadenze stabilite è segnalato in Centrale
Rischi ed accende una “lampadina” di allarme sulla solvibilità aziendale. E’
più opportuno, prima di finire segnalati, avvertire la banca sulle reali
difficoltà e rinegoziare la rata del prestito o del mutuo in relazione al cash
flow dell’azienda.
4-
Prevenire
gli scoperti e gli sconfinamenti. Se un’azienda sconfina e impiega più fidi di
quanto dovrebbe, questo atteggiamento viene segnalato dalla banca e diviene
visibile a tutte le banche attraverso la segnalazione alla Centrale Rischi. Da
un punto di vista tecnico, una linea di fido superata da oltre 90 giorni è
considerata da una banca come grave, tale da classificare l’azienda come a
rischio di “default”. Per prevenire problematiche e noiose segnalazione in
Centrale Rischi occorre organizzarsi al fine di monitorare i flussi tra entrate
e uscite finanziarie, monitorare la situazione degli incassi e dei pagamenti e
predisporre per tempo tutta la documentazione necessaria al rinnovo dei fidi.
5-
Evitare gli insoluti dei clienti: quando le
fatture anticipate o le ricevute
bancarie al salvo buon fine non sono pagate dai clienti si manifesta un
insoluto. Gli insoluti dei clienti peggiorano il giudizio di merito dell’azienda
e rischiano anche di generare uno sconfinamento se il fido non è abbastanza
capiente. Cosa deve fare un’azienda in questo caso? E’ utile per l’azienda
selezionare la clientela per presentare alla banca un portafoglio clienti
affidabile e, soprattutto, qualora si preveda che il cliente non sarà in grado
di pagare, richiamare in tempo gli effetti depositati in banca a garanzia.
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